domenica, giugno 29, 2008

 

Ringraziamento

È inutile nasconderlo, ne hanno parlato i giornali. Oggi la parrocchia di Bellinzona festeggia il mio 50mo di sacerdozio. Se sfoglio questo libro di oltre 18250 fogli (uno per giorno) trovo, quale denominatore comune, la parola comunità. Innanzitutto la mia famiglia che essendo numerosa era una vera comunità di persone, ma soprattutto di spirito. Poi la Comunità dei frati cappuccini ticinesi, nella quale vivo da 58 anni dove sono stato e ho sempre lavorato anche come superiore provinciale. Comunità familiare, fondata con alcuni amici negli anni settanta. Infine la Comunità del Sacro Cuore di Bellinzona, dove vivo e opero da 25 anni, metà del tempo del mio sacerdozio. In questi anni quante cose belle, quanti fogli luminosi, con annunci gioiosi di battesimi di matrimoni; non mancano fogli listati a lutto. Questo lavoro comunitario è stato possibile per la stretta collaborazione di tante persone che sono state con me co-realizzatrici di quanto è stato progettato e fatto. Ma le comunità più stimolanti sono state quelle fatte con persone dubbiose e non credenti. In tanti gruppi, enti, associazioni abbiamo camminato insieme. Qualche volta il Cristo ci ha raggiunti e l’abbiamo conosciuto (o riconosciuto) nell’atto di “spezzare il pane”. Altre volte ho detto a questi compagni di viaggio la frase di Cronin (Le chiavi del Regno): “È meno importante che tu creda in Dio, è più importante che Dio creda in te,” nella sincerità della tua vita. Non ho mai patito la solitudine, non sono mai lasciato solo anche nei vari momenti difficili. Quindi, se si è fatto qualcosa di positivo, dopo il Buon Dio fattore di ogni bene, devono essere ringraziate tutte queste persone. Perciò non ritengo che questa giornata sia dedicata a me, ma a tutti quelli che con me hanno progettato a realizzare attività religiose, sociali e culturali.
In questo senso le due Comunità Parrocchiali che servo direttamente, Sacro Cuore e Carasso, hanno voluto farmi due sorprese organizzando, a mia completa insaputa, due celebrazioni molto intime e familiari. Oggi è la parte dell’ufficialità per volere dell’arciprete di Bellinzona e del Consiglio Parrocchiale cittadino che di cuore ringrazio.

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martedì, giugno 24, 2008

 

Anniversario…


Il mese scorso ho festeggiato il 50° anniversario del mio sacerdozio, con una cerimonia nella chiesa del Sacro Cuore di Bellinzona che in gran parte ha costituito per me una graditissima, inattesa sorpresa.
L'allestimento di un DVD che ricorda le fasi salienti della commemorazione, chi c'era e che cosa ha detto, rappresenta un degno coronamento di questo grande evento della mia vita.
Con le consuete limitazioni temporali imposte da YouTube, vorrei condividere qui anche con i miei lettori alcune scene iniziali della giornata, dove si può notare la numerosa presenza di bambini e giovani tra il folto pubblico della nostra comunità.
Pace e bene a tutti.

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lunedì, giugno 23, 2008

 

Violenza e non violenza

Le misure antiviolenza giovanile proposte dall’apposito gruppo di lavoro fanno discutere. Ed allora permettetemi di dire la mia opinione, non tanto in qualità di membro della commissione cantonale contro la violenza (Lav), quanto persona da anni a contatto coi giovani.
1 Si vorrebbe introdurre un’ora limite per i minorenni non accompagnati. Detta così è misura vaga. Un conto sono i minorenni di 16-17 anni, un conto le due ragazzine di 12 anni che alle 04.00 di mattina telefonano alle rispettive mamme di venire a prenderle davanti al noto bar perché dei giovani le stanno importunando.
2 Creare un centro per rieducare i giovani più violenti e con precedenti. Purtroppo lo credo indispensabile se falliscono tutti gli altri mezzi. Dipende come sarà gestito.
3 Sanzioni finanziarie per le famiglie dei ragazzi più violenti. Se questi fanno dei danni, qualcuno deve pagarli. Chi? Non il contribuente, ma i responsabili.
4 Corsi di formazione per i genitori con figli problematici. Non obbligandoli, ma convincendoli.
5 Vietare la vendita di alcool dopo una certa ora. D’accordissimo. L’alcolismo dilaga e abbruttisce l’uomo.
6 Istituire una banca dati intercantonale per le polizie. Non sono competente in materia. A primo acchito mi sembra un consiglio saggio e utile.
7 Introdurre nel codice penale norme educative e repressive quali i lavori utili, ma sotto la guida di personale preparato ad accompagnare i giovani.
8 Rafforzare i contingenti delle polizie locali; prepararli bene, soldi permettendo.
9 Restringere l’orario d’apertura dei locali notturni. Aggiungerei, creare dei locali per i giovani con orari stabiliti in modo chiaro e deciso.
10 Aumento delle multe a chi dà alcool ai minori di 18 anni. Aggiungerei a chi ne dà a maggiorenni sapendo che vanno a consumare con minorenni e a chi lo dà a gente già alticcia.
A questi 10 Comandamenti della non violenza giovanile aggiungerei tre precetti:
1 Genitori, siate uniti nell’amore perché solo l’amore è educativo.
2 Giovani, non bruciatevi nell’ozio, nell’alcool, nel sesso. Assumetevi le vostre responsabilità.
3 Tutti insieme sforziamoci di vivere in una fede che apre orizzonti di generosità e impegni di volontariato. Chi è religioso non è violento!

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giovedì, giugno 19, 2008

 

Provando e riprovando YouTube


Quasi tutti coloro che arrivano, più o meno facilmente, a leggere queste mie modeste annotazioni ed etichette, conoscono e apprezzano YouTube. Anch'io ho voluto sperimentare questo interessante canale di comunicazione per mostrare ai miei lettori almeno la parte iniziale di una sacra rappresentazione su Giobbe. Purtroppo le limitazioni di tempo e "peso" imposte da YouTube, non consentono di mostrare questa produzione per intero (come su un DVD); tuttavia è un primo esperimento, dal risultato per me prodigioso e del tutto insperato.
Mi pare che su questi mezzi d'informazione audiovisiva sia vigente, in primo luogo, quella che definirei la cultura e diffusione della trasgressione: e allora non tacciatemi di narcisismo, se anch'io qui trasgredisco le mie consuete regole di umiltà e discrezione. Abbiate pazienza…

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domenica, giugno 15, 2008

 

Gli esami non finiscono mai

Devo iniziare questa Etic(hett)a con un’errata corrige. Nel pezzo della scorsa domenica avete letto: “Le due votazioni della scorsa domenica hanno comunque un denominatore etico comune che si chiama “socialista responsabile”. Oibò! Una persona che non appartiene a nessun partito non può scrivere “socialista responsabile”, ma “socialità responsabile”.
Per la verità anch’io ho un partito, quello della cultura, al quale appartengono anche diversi deputati del nostro Gran Consiglio, pur militando in partiti tradizionali e assolutamente laici, fra i quali voglio espressamente citare: Edo Bobbià (liberale) e Chiara Orelli (socialista). Quest’ultimi, alcuni giorni fa, in occasione della concessione di sussidi statali per i restauri del santuario della Madonna del Sasso, hanno esortato il Legislativo a concederli proprio in nome dell’importanza artistica e storica, quindi secondo la valenza culturale. Bobbià e Orelli non sono membri di qualche congregazione cattolica-mariana, ma sono persone colte, intelligenti e sensibili.
Ma durante quella seduta, vi è stato uno sfoggio di incultura e insensibilità. Lo ha dato Boris Bignasca, il “Nanetto” (non solo perché figlio del Nano), che ha negato, a nome strettamente personale ma trascinando i suoi (Lega), questi sussidi. Negazione sostenuta da motivi che denotano una profonda ignoranza, inammissibile per chi ha parola nel massimo consesso politico del Cantone. Al Nanetto bisogna ricordare quanto segue:
1 Il complesso della Madonna del Sasso nel 1848 è stato incamerato (rubato ai frati legittimi proprietari) dal Governo di allora, ora è suo ed è giusto che provveda.
2 I Cappuccini nel 1967 hanno avallato questo incameramento tramite una convenzione, firmata per i frati dal sottoscritto, con la quale i Cappuccini si sono impegnati a sostenere le spese ordinarie, mentre lo Stato proprietario si è preso a carico le spese straordinarie.
3 Il santuario e il complesso conventuale fanno parte dei “Sacri Monti”, monumenti tra i più significativi del nord Europa e , in quanto tale, ha un valore storico-artistico-culturale internazionale.
4 Il vescovo non è mai stato proprietario del santuario, bensì i francescani. Confondere diocesi e ordini religiosi è un altro segno d’ignoranza.
5 Nel complesso del Sasso oltre a monumenti artistici, firmati da grandi nomi (uno per tutti il Bramantino), vi sono opere importanti di artisti ticinesi (statue del Silva, deposizione di Antonio Cisari).
6 È uno scrigno di doni degli emigrati ticinesi, quindi è un monumento alla storia della nostra emigrazione.
7 Per i cattolici (e sembra che il Nanetto si professi tale) è uno dei luoghi di culto più importanti del nostro paese.
A Boris Bignasca il detto: “Un bel silenzio non fu mai scritto”.

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domenica, giugno 08, 2008

 

Di nuovo politica

Non ricordo di avere avuto una reazione di gioia tanto forte dopo una votazione come quella di domenica scorsa. Sono stato veramente soddisfatto dell’esito negativo per gli sgravi fiscali e per la bocciatura delle nuove difficoltà che si sarebbero volute introdurre per gli emigrati.
Per la prima votazione la mia soddisfazione non è dovuta solo al fatto che non mi attendevo un risultato così netto, nemmeno al fatto - pure importantissimo - che non si sono sottratti soldi allo Stato, ma soprattutto al fatto che il popolo ticinese ha dato prova di senso di responsabilità e quello svizzero di ospitalità.
Con l’aria che tirava il risultato non era scontato, infatti con una Lega cantonale e una Udc nazionale col vento in poppa, non mi aspettavo un voto così chiaro.
Le due votazioni hanno comunque un denominatore etico comune che si chiama “socialista responsabile”. Lo ha la votazione sugli sgravi fiscali che voleva arricchire i ricchi e dare le briciole ai poveri. Lo ha la votazione “Per le naturalizzazioni democratiche” che voleva chiudere ancora di più la porta agli stranieri rendendo sempre più difficile l’integrazione anche per chi lavora con noi e per noi.
La Lega - come è nel suo stile - medita vendetta o almeno ripicca. Ma da chi ha un animo facile agli insulti, difficile al dialogo, non ci si può aspettare altro. Comunque il popolo, al quale la Lega facilmente si appella, gli ha in maggioranza risposto che non ha affittato il cervello in via Boglia a Lugano. Forse ci sarà qualcuno che in buona fede ha votato per la riduzione fiscale, credendo ancora che la stessa porti nuove imprese. Crederemo a questa buona fede quando conosceremo nome e cognome delle imprese che hanno arricchito il Ticino dopo gli ultimi sgravi fiscali. L’Udc nazionale la vendetta l’aveva già consumata espellendo l’Udc grigionese dal partito nazionale. Chi nel proprio nome ha il termine “democratico” si è dimostrato molto coerente! Ma dalle ultime notizie sembra che ci siano fior di Consiglieri federali che voltano le spalle a Blocher, come il nostro Consigliere di Stato - questa volta - le ha voltate a Bignasca. Queste autorità indipendenti hanno senso etico, perciò meritano la loro parte di lode di questa Etic(hett)a.

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domenica, giugno 01, 2008

 

Ancora politica


Con il ballottaggio per i comuni sono – finalmente – terminate le elezioni. Una constatazione sotto gli occhi di tutti è che questi incontri-scontri hanno manifestato la crisi dei partiti storici e il proliferare dei movimenti, ritenendo movimento anche le liste civiche. Credo che sulla crisi dei partiti possono essere molto preoccupati i rispettivi comitati e presidenti.
Non credo che queste mie parole possono aiutarli, ma un pensiero che parte da un esterno (non ho mai fatto parte di nessun partito), non estraneo (ho sempre cercato di fare politica intesa nella sua dimensione etica) può sempre essere utile. Secondo me i partiti storci ticinesi non hanno più un’identità precisa. Esemplifichiamo: il partito di maggioranza, già nel nome, esprime la sua doppia corrente, liberale-radicale, e fra i suoi esponenti si trovano persone che – almeno sulla socialità – hanno posizioni assolutamente diverse. Come fa un giovane a scegliere quel partito che contiene uomini così socialmente profilati in modo opposto? Per un candidato, il nostro giovane, si sente di votare perché ne condivide le idee, ma da un altro dello stesso partito, presente nella stessa lista, non si sente rappresentato e quindi non vuole votarlo. Ricorre quindi alla scheda senza intestazione. Lo stesso dicasi per il partito Popolare Democratico con la sua ala cristiano sociale e l’altra, non dichiarata, ma fortemente di destra. Il partito socialista sembra più omogeneo, ma quando ho saputo che nelle ultime elezioni ci sono stati suoi membri che hanno votato Lega o Noce, ciò significa che anche in quel partito non vi è un’identità unica. Tutto ciò sta capitando nella prossima votazione sugli sgravi fiscali, vero disastro finanziario per le casse cantonali, diviso fra chi vuole favorire i ricchi e chi vuole mantenere l’aiuto ai poveri.
Che fare? Evidentemente non ho una ricetta che prepari un cibo sopportabile. Ma se le persone, più profilate a destra o a sinistra di ogni partito, cercassero aree più rispondenti alla loro ideologia politica, le compagine partitiche diventerebbero più omogenee con una identità migliore.
Qualcuno dirà: che ingenuo! Lo so, ma a tutti è permesso sognare.

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