domenica, gennaio 28, 2007

 

Funerali negati.

Etic(hett)a da "il c@ffè", 28 gennaio 2007

Ho promesso che mi sarei informato in merito alla negazione, da parte della Diocesi di Roma, dei funerali religiosi di Pergiorgio Welby. L’ho fatto e mi sono trovato davanti ad una montagna di accuse da una parte, specificazioni dall’altra.
Non entro nella discussione sull'eticità del suo gesto di chiedere la morte assistita, parlo solo dei funerali negati. Se le mie informazioni sono esatte Welby non era credente e, in quanto tale, non si riteneva un cattolico. Con coerenza l’ha dimostrato non ossequiando una legge della Chiesa Cattolica che dovrebbe essere ridiscussa, ma che, al momento, esiste. Allora ha senso, per chi non crede, fare un funerale in chiesa? Ma chi l’ha chiesto questo funerale? Non lui, perché uomo coerente, il funerale l’ha chiesto sua moglie, pure non credente; non come suo desiderio, ma facendosi portavoce della madre credente e praticante. Qui sorge una domanda: ha senso un funerale religioso chiesto dai parenti, contro la convinzione del defunto?
Non era il caso di rispettare fino in fondo la convinzione di Welby proprio in nome della libertà di coscienza?
Alla madre si poteva dire: “Signora, rispettiamo fino in fondo il suo dolore, siamo disposti a pregare con lei, ma crede che sia giusto fare un funerale religioso a suo figlio, andando contro i suoi principi?”. Invece no, richiesta pubblica davanti alle telecamere con striscione alla spalle “Vaticano telebano”, risposta pubblica sempre alla televisione. Tutto mediatizzato, tutto pubblicizzato, tutto politicizzato.
I responsabili del no dovevano insistere sulla motivazione del loro rifiuto, dettato dal rispetto della volontà di Welby; invece hanno calcato sulla sua decisione di chiedere la propria fine.
Ripeto, sulla morte assistita, in un caso come questo, il discorso è aperto.
Sulla negazione di un funerale a chi non lo vuole, la discussione mi sembra chiusa.

domenica, gennaio 21, 2007

 

Denari o soldi.

Etic(hett)a del 21 gennaio 2007

Leggendo l’articolo di fondo della scorsa settimana firmato del direttore di questo settimanale, Lillo Alaimo, col titolo: "Si banalizza il male e si perde il sentimento"; e riflettendo su ciò che sta succedendo nel nostro paese, mi convinco sempre di più che abbiamo tutti bisogno di forti iniezioni di etica e di un supplemento di coscienza se vogliamo far si che il nostro piccolo mondo rimanga un paese di onesti. Tempo fa la religione con l’insegnamento dei dieci comandamenti, la tradizione che faceva degli svizzeri gli uomini dei treni precisi e dal carattere adamantino che vendevano la mucca suggellando il contratto con una stretta di mano, ci ha dato l’illusione di essere il popolo più onesto d’Europa.
Poi ci siamo arricchiti ed il soldo ha tanti poteri d’acquisto, anche quello di comperare altri soldi; i soldi patiscono la malinconia, vogliono essere sempre di più. E per aumentare sono disposti a tutto, in primo luogo a far tacere quelle voci petulanti che prendono il nome di etica, di morale e che escono da quella cattiva consigliera che si chiama coscienza.
Eccoci dunque con la coscienza distorta e l’etica ammutolita.
Dobbiamo ridare una diritta alla coscienza, e una voce all’etica. La famiglia dovrebbe farle rinascere, curare queste nobili operazioni. Genitori e figli, dovrebbero discutere sui principi etici e stimolarsi vicendevolmente a osservarli. Vere lezioni di etica, con riflessioni su casi concreti potrebbero trovare un posticino anche nella scuola, comunque già carica di troppi compiti. Ma forse vi è un’altra strada extrafamiliare ed extrascolastica. Con un gruppo di animatori volontari stiamo organizzando degli incontri mensili tra genitori e figli adolescenti (14-18 anni) per discutere su temi etici e sociali scelti da loro. Funziona! Si sono formati due gruppi con una sessantina di giovani e una trentina di genitori. Dopo due incontri di carattere generale, in questo mese di gennaio primo incontro tematico. Indovinate il tema proposto, sia dai giovani come dagli adulti? I soldi.
Volete partecipare anche voi genitori coi vostri figli?
Telefonate negli orari d’ufficio al n. 091 820 08 85.

domenica, gennaio 14, 2007

 

Etica

Etic(hett)a del 14 gennaio 2007

Da più parti mi è stato chiesto cosa ne penso del caso Welby e del fatto che gli siano stati negati i funerali religiosi. Ho risposto che non sono ancora in grado di dare un giudizio sereno, perché mi manca una documentazione seria e imparziale. Ne hanno scritto i giornali, ne hanno parlato gli altri mezzi di comunicazione, ma non mi sembra che abbiano dato informazioni precise. Se le avrò, scriverò.
Prendo però l’occasione per parlare di due morti che in questi giorni hanno fatto notizia. Quella di Saddam e quella di Pinochet. Il primo è morto invocando Allah mentre i suoi esecutori lo insultavano, senza nessun rispetto per gli ultimi istanti della vita che loro stessi gli stavano per togliere; lui invocava Dio. Lungi da me sminuire gli orrori perpetrati da Saddam, ma tutte le sue carneficine non giustificano la pena di morte. Se la stessa dovesse essere comminata a tutti quelli che, oggi, mandano a morte soldati e uccidono cittadini innocenti, avremmo qualche illustre presidente di meno. Il fatto che Saddam sia morto invocando Allah (suo e nostro Dio) può essere letto in due modi: atto di fede e richiesta di misericordia o ultimo atto di una religiosità distorta al punto di pronunciare il nome divino come giustificazione del suo operato. Giudicherà Lui. Colui che Saddam chiamava Allah e noi Padre celeste. Comunque lo stesso Dio.
La seconda morte, quella di Augusto Pinochet, è avvenuta nel suo letto, circondato da medici consenzienti e collaboratori nel prolungare una malattia che non gli ha permesso (?) di comparire davanti alla giustizia umana per rendere conto dei suoi efferati delitti. Un tiranno e assassino che inganni e cavilli giuridici hanno esonerato da un giudizio legale, ma che non riusciranno a dispensarlo da un giudizio della storia. E che cosa ci faceva tutto quel clero ai suoi funerali? Continuava a fare quello che molti di loro facevano quando lui governava e loro lo sostenevano. Compreso un nunzio apostolico in cielo, poi diventato segretario di stato. Vergogna!…

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