domenica, giugno 01, 2008

 

Ancora politica


Con il ballottaggio per i comuni sono – finalmente – terminate le elezioni. Una constatazione sotto gli occhi di tutti è che questi incontri-scontri hanno manifestato la crisi dei partiti storici e il proliferare dei movimenti, ritenendo movimento anche le liste civiche. Credo che sulla crisi dei partiti possono essere molto preoccupati i rispettivi comitati e presidenti.
Non credo che queste mie parole possono aiutarli, ma un pensiero che parte da un esterno (non ho mai fatto parte di nessun partito), non estraneo (ho sempre cercato di fare politica intesa nella sua dimensione etica) può sempre essere utile. Secondo me i partiti storci ticinesi non hanno più un’identità precisa. Esemplifichiamo: il partito di maggioranza, già nel nome, esprime la sua doppia corrente, liberale-radicale, e fra i suoi esponenti si trovano persone che – almeno sulla socialità – hanno posizioni assolutamente diverse. Come fa un giovane a scegliere quel partito che contiene uomini così socialmente profilati in modo opposto? Per un candidato, il nostro giovane, si sente di votare perché ne condivide le idee, ma da un altro dello stesso partito, presente nella stessa lista, non si sente rappresentato e quindi non vuole votarlo. Ricorre quindi alla scheda senza intestazione. Lo stesso dicasi per il partito Popolare Democratico con la sua ala cristiano sociale e l’altra, non dichiarata, ma fortemente di destra. Il partito socialista sembra più omogeneo, ma quando ho saputo che nelle ultime elezioni ci sono stati suoi membri che hanno votato Lega o Noce, ciò significa che anche in quel partito non vi è un’identità unica. Tutto ciò sta capitando nella prossima votazione sugli sgravi fiscali, vero disastro finanziario per le casse cantonali, diviso fra chi vuole favorire i ricchi e chi vuole mantenere l’aiuto ai poveri.
Che fare? Evidentemente non ho una ricetta che prepari un cibo sopportabile. Ma se le persone, più profilate a destra o a sinistra di ogni partito, cercassero aree più rispondenti alla loro ideologia politica, le compagine partitiche diventerebbero più omogenee con una identità migliore.
Qualcuno dirà: che ingenuo! Lo so, ma a tutti è permesso sognare.

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