domenica, marzo 27, 2011

 

Scelte etiche

A Bellinzona ferve il dibattito inerente l'ubicazione della nuova sede del Irb (Istituto di ricerche in biomedicina).
Alla decisione delle autorità comunali di collocarlo all'ex campo militare, per creare un'area con diversi servizi pubblici: scuole (medie, liceo e commercio), centri culturali (biblioteca ed archivio cantonale), sportivi (stadio e bagno pubblico), è stato interposto un referendum da parte di alcuni proponenti poiché alcuni ritengono che lo spazio dovrebbe restare verde ed altri perché in centri simili si fanno sperimentazioni sugli animali.
Come francescano - ho dichiarato in una conferenza pubblica - anch'io sono per il verde e sono animalista, usando però dei criteri di priorità, quindi dei criteri etici. Do quindi la precedenza ad una costruzione che occuperebbe pochi metri quadrati (un decimo del terreno verde esistente) piuttosto che ad un grande prato che oggi, quando piove, diventa una pozzanghera e che serve al massimo come posteggio selvaggio.
Sono a favore degli animali ma, dato che per il momento (speriamo per poco), certi esperimenti sono necessari al fine di debellare alcune malattie che distruggono vite umane, mi sembra etico sacrificare alcuni topolini senza farli soffrire.
L'etica è la scienza dell'equilibrio e quando la si applica al bene comune si chiama politica, cioè scienza che promuove il bene della polis (della città).
Per Bellinzona questo centro è un'occasione unica, si tratta di un ente di interesse internazionale con caratteri universitari. Perdere quest'occasione, per delle esagerate attenzioni ambientaliste e animaliste, mi sembra una di quelle forzature che possono nascondere altre motivazioni, consce ed inconsce, nei promotori del referendum. Forse questo fissarsi su aspetti importanti del bene comune (verde e animali), ma esasperarli, è segno della confusione esistente tra politica e partiti che facilmente affiora in campagna elettorale.

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domenica, marzo 20, 2011

 

Terra Santa a carnevale

La settimana di carnevale - come faccio da parecchi anni - sono stato con un gruppo in Terra Santa. Abbiamo incontrato altri gruppi ticinesi, segno che il paese di Gesù attira molti nostri pellegrini.
Quest'anno il nostro viaggio era particolare. Di proposito lo abbiamo impostato più su personaggi e luoghi del Vecchio Testamento che non sul Nuovo. Comunque siamo arrivati a Gerusalemme, abbiamo visitato Betlemme, ma quasi di sfuggita perché, sia nella Basilica della Natività come in quella del Santo Sepolcro, il comportamento dei turisti (la maggior parte non è degna di chiamarsi pellegrini) ma anche di parecchi custodi, non è esemplare. Una bella esperienza, sempre a Gerusalemme, l'abbiamo fatta la sera che, percorrendo a piedi la via che Gesù ha percorso dopo l'ultima cena, ci siamo portati in assoluto silenzio meditativo dal Cenacolo all'Orto dei Getsemani.
Ma le esperienze migliori le abbiamo vissute nel deserto del Negev dove abbiamo visitato i luoghi di Abramo, Isacco, Esaù e Giacobbe. In questi ambienti si leggevano i testi appropriati e si cercava di attualizzarli. Non sempre abbiamo trovato delle chiese dove fare questi momenti di riflessione e preghiera, ma il deserto offriva ambienti molto adatti e non abbiamo disdegnato di ritirarci anche in un angolo di un villaggio turistico a pregare e meditare con meraviglia di chi ci osservava.
La domanda più frequente, al nostro ritorno, è stata quella inerente il clima politico. Devo dire che, fra i parecchi viaggi fatti in questo paese, non ho mai trovato un clima così disteso: pochi militari, quasi nessun controllo, gente serena e distesa. Persone competenti del luogo, con le quali abbiamo avuto due incontri, ci hanno assicurato che il momento è favorevole per discorsi di pace perché parecchi giovani israeliani fanno obiezione di coscienza a un duro e lungo silenzio militare e si organizzano con giovani palestinesi circoli che promuovono la distensione e la reciproca comprensione. Speriamo che questi attestati di buona volontà siano semi di pace, come lo è il paese di Taybe (l'unico interamente cristiano in tutta la Palestina) che promuove la vendita di belle colombe della pace.

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domenica, marzo 13, 2011

 

Tempo di letture

Oggi in tutto il nostro Cantone continua la Quaresima. Per la verità nei paesi con rito romano è già iniziata mercoledì scorso, ma questo è un dettaglio. La Quaresima è tempo di penitenza, di generosità (attraverso la busta del Sacrificio Quaresimale cattolico o il Pane per i fratelli evangelico) e di ... istruzione. Ed è proprio su questo impegno, il meno conosciuto, che vorrei soffermarmi. Nei primi secoli del cristianesimo l'istruzione in Quaresima veniva data abbondantemente, soprattutto a chi si preparava al battesimo. Questa preparazione durava un biennio e, nella Quaresima che precedeva l'amministrazione del primo sacramento (che veniva dato durante la veglia pasquale, la notte del sabato santo) diventava quotidiana. Vi erano pure degli esami: se il catecumeno non dimostrava di possedere sufficientemente la dottrina cristiana (mutuata dalla Bibbia) veniva rimandato per approfondire il messaggio. Ecco perché mi sento di proporre la lettura della Bibbia ai credenti, come obbligo di coerenza, ai non credenti come arricchimento culturale. Durante la Quaresima leggete qualche libro di carattere religioso, specie biblico.
Qualcuno mi dirà: ma io non li conosco? Scusa non accettabile; oggi con internet si trova tutto. Ma se proprio volete delle indicazioni che valgono per tutti (credenti, dubbiosi e non credenti) provate a leggere il mio libro: Ti presento Gesù Cristo che, in Ticino negli ultimi anni, ha avuto un vero successo. Per chi l'ha letto, seguono altri due libri: Gesù. Parte seconda. Le sue meravigliose parabole per chi ancora non le conosce, per chi dubita, è in difficoltà e non crede. Oppure: Gesù. Parte terza. I suoi miracoli sempre per dubbiosi e non credenti.
Ma "i miracoli" dovrebbero essere approfonditi anche dai credenti se non vogliono ridurli a gesti magici.
Per chi poi è particolarmente amante della storia ecco gli Atti degli Apostoli. Ritratto della chiesa delle origini per chi ancora non la conosce... Questi libri si possono acquistare nelle migliori librerie ticinesi o ordinare direttamente presso l'Istituto Bibliografico Ticinese (091 820 08 80) o tramite e-mail: info@istitutobibliografico.ch al prezzo speciale di franchi 25.- l'uno.

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domenica, marzo 06, 2011

 

Perchè?

Una delle domande più frequenti che mi vengono rivolte da amici non credenti, ma anche da persone che si dicono "di chiesa", è quella che riguarda la sofferenza.
Perché Dio la permette?
Soprattutto perché Dio non ferma le mani degli assassini?
Perché Dio lascia inchiodato per anni su di un letto un ammalato cronico grave? Perché?...
Prima di tentare una risposta a questa domanda, vorrei riformularla con la bella, anche se lacerante poesia di Heinrich Heine:
Su Lazzaro
"Lascia stare le sante parabole,
lascia stare le ipotesi pie
cerca di risolverci senza giri di parole
le domande dannate. Perché il giusto si trascina
sanguinante, misero, sotto il peso della croce,
mentre felice come un vincitore
il malvagio si aggira su un fiero cavallo?
Di chi è la colpa? Forse che il nostro Signore
non è del tutto onnipotente?
Oppure lui stesso causa l'iniquo stato?
Ma ciò sarebbe meschino.
E allora continuiamo a domandare,
finché non ci chiudono finalmente la bocca
con un pugno di terra
ma questa è una risposta?".


No, non chiudiamoci la bocca, né con un pugno, né con mano leggera. Apriamola per dire due cose:
1. Noi siamo limitati, siamo creature e perciò non siamo perfetti, quindi in noi vi è il limite della malattia che produce sofferenza e dolore, vi è il limite del dolore.
2. Altra parola da pronunciare forte: noi siamo liberi, e - in quanto tali - possiamo commettere azioni che portano a grandi sofferenze che producono anche molte morti. Dio ci indica la strada per non commetterle, ci mette anche i paletti per non oltrepassare i confini che ci portano al burrone, ma alla fine, rispetta fino in fondo la nostra libertà.
Io, un Dio poliziotto, che mi ammanetta perché non compio il male non lo voglio.

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