domenica, agosto 19, 2007

 

Viva la libertà

Ho tirato un sospiro di sollievo quando domenica 12 ascoltando la radio ho appreso che la Steet Parade di Zurigo si era svolta senza incidenti. Ho avuto un moto di rabbia quando il giorno dopo ho letto una cronaca sull’avvenimento dove fra l’altro si dice: “La sedicesima Street Parade di Zurigo è stata funestata dalla morte di un giovane svizzero di 18 anni, colpito al petto da una coltellata durante una rissa. Il fatto di sangue si è verificato sabato alle ore 21.30 sulla Rathausbrücke, ha indicato ieri sera la polizia zurighese. Nonostante i soccorsi, il ragazzo è deceduto sul posto. L’autore, che sarebbe un coetaneo della vittima, è tutt’ora in fuga. Le autorità hanno segnalato un’altra rissa con feriti per arma da taglio avvenuta lungo l’Utoquai poco dopo le 23. Ad avere la peggio sono stati due portoghesi di 16 e 19 anni, le cui condizioni non destano preoccupazione. Anche in questo caso i responsabili sono in fuga. La polizia che parla di una serata svoltasi tutto sommato nella calma, ha arrestato 26 persone, di cui 13 per traffico di droga, gli agenti hanno sequestrato 643 dosi di ecstasy, 164 di Lsd, 15 anfetamine e piccole quantità di altre droghe.
La folla che ha preso d’assalto il lungolago ha lasciato dietro di sé 87 tonnellate di rifiuti, sgomberate a poco a poco dagli addetti del comune che hanno lavorato fino alla tarda mattinata di ieri. Il personale paramedico non è rimasto con le braccia incrociate. Stando alla polizia, sono state soccorse 911 persone, soprattutto per contusioni, tagli, escoriazioni, emicranie, nausee. Per 35 persone si è reso necessario il ricovero per accertamenti: 79 avevano alzato troppo il gomito, altre 29 invece avevano consumato troppe droghe. Altre 163 persone sono state prese in consegna per un periodo di osservazione in un centro della protezione civile. L’associazione Street Parade si è detta contenta per l’edizione di quest’anno, tenutasi col motto “Respect”. Gli organizzatori hanno dichiarato all’Ats che faranno di tutto affinché l’appuntamento si rinnovi anche l’anno prossimo.
E questa manifestazione si chiama “Respect”, e “si farà di tutto” per rinnovarla!!

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lunedì, agosto 13, 2007

 

Ricordi scaut

Durante l’estiva “pausa Caffè” mi sono ritrovato a lavorare con gli scaut. Non fu per celebrare il centenario della fondazione dello scautismo (comunque auguri!), ma in occasione di una disgrazia, ciò non tolse il piacere di riandare a tempi antichi e di constatare come vecchi sogni stanno realizzandosi.
Lo scautismo ha impegnato parecchi nella mia famiglia e li impegna ancora. Personalmente da ragazzo non ho partecipato alla vita dell’esploratore, anche perché sono entrato in seminario giovanissimo. Appena ordinato sacerdote ho prestato il mio servizio quale assistente spirituale a due campi di esploratrici, sezione di Bellinzona e di Locarno. Già allora io sognavo e lavoravo perché ci fosse l’unione fra esploratori ed esploratrici cattolici, ma i responsabili dell’Azione Cattolica Diocesana non ne volevano sapere. Alcuni anni dopo, questa assurda divisione fra maschi e femmine scomparve. Negli anni ‘70 fui invitato dall’Aget cantonale a tenere una giornata spirituale. Scegliemmo insieme come luogo il convento di Bigorio e già allora si discuteva di una possibile unione fra le due associazioni, la laica Aget con la cattolica Aec, ma i tempi (e gli uomini) non erano maturi. Nel 2004 fui richiamato, sempre dall’Aget che stava riprendendo questo discorso ed oggi il processo di unificazione è in corso.
Perché ho tanta simpatia per gli scaut? Perché considero il loro movimento una scuola di responsabilizzazione senza emulazione, dove i giovani vengono accettati per quello che sono, non per quello che fanno. Perché scorgo tanto spirito francescano. Il santo di Assisi che ama le creature, che ha preso come impegno il servizio ai lebbrosi, che ha risposto a Dio col motto “sempre pronto”, mi sembra un bel modello per ogni scaut.

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