domenica, marzo 20, 2011

 

Terra Santa a carnevale

La settimana di carnevale - come faccio da parecchi anni - sono stato con un gruppo in Terra Santa. Abbiamo incontrato altri gruppi ticinesi, segno che il paese di Gesù attira molti nostri pellegrini.
Quest'anno il nostro viaggio era particolare. Di proposito lo abbiamo impostato più su personaggi e luoghi del Vecchio Testamento che non sul Nuovo. Comunque siamo arrivati a Gerusalemme, abbiamo visitato Betlemme, ma quasi di sfuggita perché, sia nella Basilica della Natività come in quella del Santo Sepolcro, il comportamento dei turisti (la maggior parte non è degna di chiamarsi pellegrini) ma anche di parecchi custodi, non è esemplare. Una bella esperienza, sempre a Gerusalemme, l'abbiamo fatta la sera che, percorrendo a piedi la via che Gesù ha percorso dopo l'ultima cena, ci siamo portati in assoluto silenzio meditativo dal Cenacolo all'Orto dei Getsemani.
Ma le esperienze migliori le abbiamo vissute nel deserto del Negev dove abbiamo visitato i luoghi di Abramo, Isacco, Esaù e Giacobbe. In questi ambienti si leggevano i testi appropriati e si cercava di attualizzarli. Non sempre abbiamo trovato delle chiese dove fare questi momenti di riflessione e preghiera, ma il deserto offriva ambienti molto adatti e non abbiamo disdegnato di ritirarci anche in un angolo di un villaggio turistico a pregare e meditare con meraviglia di chi ci osservava.
La domanda più frequente, al nostro ritorno, è stata quella inerente il clima politico. Devo dire che, fra i parecchi viaggi fatti in questo paese, non ho mai trovato un clima così disteso: pochi militari, quasi nessun controllo, gente serena e distesa. Persone competenti del luogo, con le quali abbiamo avuto due incontri, ci hanno assicurato che il momento è favorevole per discorsi di pace perché parecchi giovani israeliani fanno obiezione di coscienza a un duro e lungo silenzio militare e si organizzano con giovani palestinesi circoli che promuovono la distensione e la reciproca comprensione. Speriamo che questi attestati di buona volontà siano semi di pace, come lo è il paese di Taybe (l'unico interamente cristiano in tutta la Palestina) che promuove la vendita di belle colombe della pace.

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