domenica, giugno 20, 2010

 

Politica nella polis

Domenica scorsa a Bellinzona si è votato per l’urbanizzazione di Pratocarasso. Il Municipio, dopo un lungo iter, ha presentato un piano. Diversi gruppi, per motivi anche diversi, hanno raccolto firme per un referendum.
Essendo parroco di questa zona, sono venuti da me sia i favorevoli al piano municipale, sia i contrari. A tutti ho detto che non prendevo posizione. Ai referendisti ho proibito di raccogliere firme sia fuori dalla chiesa, sia all’esterno del centro Spazio Aperto. Ma ai pro e ai contro ho offerto la sala del centro Spazio Aperto per un dibattito il più sereno possibile. Ne ho affidata l’organizzazione e la direzione al giornale locale, “laRegioneTicino”, proprio per non essere implicato di persona; ho poi seguito quasi tutto il dibattito. C’erano motivi validi sia dall’una come dall’altra parte.
Quello che mi preme dire in questa etic(hett)a è che un parroco deve essere parroco di tutti e non è bene che prenda posizione su problemi urbanistici, non è il suo compito. Questo però non vuol dire che un sacerdote non deve fare politica. Credo di aver fatto politica in tutta la mia vita; per politica intendo quella parte dell’etica che si interessa ai problemi sociali, cioè della polis. Ma ci sono problemi di natura tecnica che facilmente dividono la popolazione e dentro i quali è facile che si nascondano anche interessi privati, forse legittimi. Ecco perché un parroco deve rimaner fuori da queste tensioni, non è il suo compito indicare se l’urbanizzazione di un quartiere va bene o se è meglio farla in un modo diverso. Per questo di fronte al risultato mi sento libero. È chiaro che se un giorno sarà approvato un altro progetto, come hanno optato i referendisti, sarà compito della parrocchia dare il benvenuto a tutti presentandosi, scusandosi con coloro che non si riconoscono come cattolici, e rendendo tutti a conoscenza dell’esistenza di un centro di socializzazione (Spazio Aperto) al quale chiunque può accedere indipendentemente dalla fede religiosa, dalla nazionalità, dalla lingua e dalla militanza partitica.

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