domenica, febbraio 21, 2010

 

Quaresima 2010

È iniziata la Quaresima con il rito delle Ceneri. Vi è un detto popolare che dice: “Cospargersi di cenere” per significare pentimento o, almeno, presa di coscienza di qualche cosa che è andato storto.
Chi dovrebbe “cospargersi di cenere” in questa Quaresima? Nell’ultima etic(hett)a ho parlato di quei genitori che non si sono dimostrati in grado di educare i propri figli; per loro, “cospargersi di cenere”, potrebbe dire accettare una proposta formativa.
Altri che dovrebbero “incenerirsi” sono le banche e i governi. Tutti sappiamo che si trovano davanti a preoccupanti interrogativi. I governi nazionali devono comperare, per cifre ingenti, i nomi dei loro evasori fiscali che funzionari delinquenti rubano ai loro istituti?
Rispondendo di sì, si afferma che i governi sostengono questo modo illecito di agire. Rispondendo di no, si afferma che gli stessi governi, indirettamente, favoriscono l’evasione o, per lo meno, la lasciano impunita. Un bel “rebus”! Secondo la teologia morale cattolica tradizionale, in casi simili bisogna scegliere il male minore. Ma in questo caso qual è il minor male? Personalmente ritengo che il male minore - ma sempre male - sia il peccato sociale, quindi gli evasori di grosso calibro devono essere scovati, trovando modi e maniere il meno eclatanti possibili. Chi evade il fisco danneggia tutto il tessuto sociale e carica sulle persone meno abbienti quello che i ricchi nascondono.
Altri che dovrebbero “cospargersi di cenere” sono quelle persone, del clero e del laicato, che ritengono il loro modo di essere cristiani l’unico possibile, autentico e valido. Sono rigidi con i dubbiosi e non credenti e presentano un Gesù severo e poco accogliente e per nulla dialogante. Gesù non era così; ci ha insegnato a non spegnere il lumicino fumigante. E la sua severità la usò con chi non accolse quelle profetiche parole che disse: “Voglio misericordia, non sacrifici”.

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