domenica, marzo 22, 2009

 

Attualizzare la Quaresima

Su uno degli ultimi numeri di Ticino 7 ho letto un interessante articolo di Francesca Regotti che, partendo da uno scritto di Giordano Bruno "La cena delle ceneri", parla del digiuno e del silenzio: «Digiuno e silenzio camminano accanto come fratelli perché hanno una madre comune che è la bocca. È lì che si incontrano infatti, il cibo che entra nel corpo e la parola che ne esce. I medesimi organi che presiedono alla ingestione del cibo bocca, denti, lingua, vedono sorvegliano le parole in uscita. Golosità e verbosità sono sorelle avendo in comune il luogo e l’organo di origine».
Questo scritto, vero pensiero Quaresimale, dovrebbe spronarci, durante questo periodo in preparazione alla Pasqua al corretto uso dell’alimentazione e a un rispetto più profondo del silenzio. Corretto uso dell’alimentazione, perché questa sia innanzitutto sana, in secondo luogo controllata. Il bere e il mangiare troppo non sono soltanto un pericolo della salute fisica, lo è anche per la salute sociale. In un mondo dove molta gente muore di fame e di sete il non sapersi controllare nel cibo e nella bevanda è un profondo segno di ingiustizia. Ma anche il silenzio dovrebbe essere una ginnastica molto più esercitata da tante persone.
Quel bel detto: «Un bel silenzio non fu mai scritto», ci ricorda che tante volte il saper tacere è segno di saggezza, il non rispondere è segno di prudenza. A questi due esercizi per la Quaresima ne aggiungerei un terzo: il controllo dell’occhio davanti alla televisione. Meno televisione e più conversazione. Personalmente ho grossa difficoltà di accettare che durante un pranzo ed una cena si abbia il video aperto e la gente, mentre trangugia il cibo invece di discutere fra loro tendono occhio e orecchio a quello che parte da quel sacro tabernacolo che si chiama televisore.
Non voglio demonizzare questo mezzo di comunicazione, ma avendo fatto per 45 anni scuola negli istituti superiori del Cantone, in questo lungo lasso di tempo mi sono accorto, quanto gli studenti sono diventati più poveri nello scrivere e nel parlare. Ho paura che fra qualche anno ci accorgeremo di un calo di capacità scrittorie ed oratorie, proprio perché al posto della lettura ha preso il sopravvento la televisione.

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