domenica, luglio 13, 2008

 

Arte e storia del nostro paese


Mi inserisco nel dibattito aperto dal quotidiano laRegione Ticino inerente la cura dei monumenti artistici perché, nella mia vita, ho dovuto interessarmi di diverse di queste opere, prima fra tutti la Madonna del Sasso durante il primo ciclo di restauri (1979-1982).
Per trovare un consenso dalle diverse parti, che dovrebbero essere interessate alla loro conservazione, si potrebbe invocare le radici cristiane che accomunano cattolici e laici. Indubbiamente queste radici esistono e hanno prodotto frutti artistici di indubbio valore. Pensiamo al patrimonio artistico del Ticino, cosa sarebbe senza monumenti come San Nicolao di Giornico e la chiesa di Mongo di Mario Botta, per citare due opere cronologicamente agli antipodi.
Ma preferisco puntare sulla sensibilità culturale comune che deve albergare in credenti e non credenti. Solo chi coltiva il culto dell’arte, del bello, del prezioso si sente in obbligo di salvaguardare i tesori artistici che possediamo. Coloro che invece sono insensibili a questi valori coltiveranno la polemica cercando di colpevolizzare chi ritiene proprietario incurante, quasi che questi valori non fossero patrimonio di tutti e quindi da tutti curati e valorizzati.
L’avvocato Barchi, per sostenere questo inderogabile impegno, parla di “imposta per la Chiesa”. La frase, per alcuni, legati a preconcetti e a egoismi, fa tremare le vene ed i polsi. Chi invece guarda al problema con occhio sereno, mette anche questa ipostesi sul tavolo della discussione, magari guardando all’otto per mille italiano, a meno che, essendo invenzione straniera, si ritiene che debba essere demonizzata a priori. Personalmente penso che mettere fra le eventuali opzioni, a cui destinare questa imposta, quella di “cura monumenti” (o qualcosa di simile) anche parecchi non credenti la sceglierebbero. Anni fa ne avevo già parlato con alcuni nostri politici, proponendo qualcosa di simile, anche per il sostegno del volontariato sociale. Affare da seguire con intelligenza e senza preconcetti. Le soluzioni possono essere diverse, lo scopo è unico: salvare il nostro patrimonio artistico culturale!

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