domenica, settembre 30, 2007

 

Uomini, non pecore

Sembra una considerazione blasfema, ma la propaganda udc, con le pecore bianche che scacciano la pecora nera, ha un vago sapore biblico. Gesù nel Vangelo parla di pecore (che dovevano essere bianche) e di capre (che dovevano essere nere). Le prime impersonificavano i buoni, le seconde i malvagi.
Forse per questo, alcuni cristiani si sentono a posto con la loro coscienza anche se appoggiano questo partito. Ma costoro dimenticano che, proprio nella stessa pagina del Vangelo, Gesù loda e approva coloro che aiutano i più deboli, gli affamati, i perseguitati, i forestieri. E in un’altra parabola estende il concetto di prossimo ai forestieri, anzi agli extra-comunitari, perché il samaritano che aiutò l’uomo che scendeva da Gerusalemme a Gerico e fu malmenato dai briganti, era uno fuori dalla comunità d’Israele. Gesù inoltre non ha mai detto che la sicurezza interna la si ottiene buttando fuori quelli che non sono come noi, anzi ha accolto tutti e ha chiesto ai suoi seguaci di considerare il diverso come fonte di arricchimento, non come possibile destabilizzatore della tua pace e della tua patria.
Qualcuno dirà: cosa c’entra il Vangelo coi partiti politici? Fra i due c’è un’analogia: il Vangelo è un programma di vita, i partiti politici offrono dei programmi. Il confronto fra il programma evangelico e quello di un partito al quale si vuole aderire permetterà di vedere uguaglianze e discordanze. Se le discordanze sono tali che il programma di un determinato partito contraddice i dettami del Vangelo (per esempio “Ama il prossimo tuo come te stesso”), è chiaro che quel programma non potrà essere accettato e quel partito non potrà essere votato da chi si ritiene cristiano.

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