domenica, settembre 02, 2007

 

Partecipazione

Domani comincia la scuola. Abbasso la scuola! Qualcuno mi dirà: Sei impazzito? No, ripeto con una parola forte quello che mi hanno comunicato con parole, gesti, smorfie, tutti gli scolari ai quali, in questi giorni ho chiesto: “Sei contento che riprende la scuola?”.
Solo un paio di bambini che iniziano domani la prima elementare mi hanno risposto di sì. Ma a spegnere l’entusiasmo di uno di questi ci ha pensato il fratello: “Aspetta un anno e poi vedrai se sarai contento di riprendere la scuola!”
Stando così le cose nella scuola c’è qualche cosa che non va. Ho fatto scuola per 45 anni, insegnando dalla prima elementare alla quarta liceo, e sono sempre stato contento di riprendere la scuola - che mi manca - e non avevo l’impressione che i miei allievi fossero malcontenti di partecipare alle mie lezioni. È vero, nelle classi superiori potevano scegliere se fare o non fare religione, ma erano tanti - allora - che sceglievano di partecipare. E tutto ciò, non perché era bravo il docente. Ma il segreto sta nella parola ora usata due volte “partecipare”.
Non ascoltare, subire, per annoiare, ma vivere le lezioni, renderle attive, far sì che l’allievo si senta un po’ docente, e il docente dimostri sinceramente di voler imparare dall’allievo. Questo mi sembra il segreto che rende la scuola interessante e desiderata, facendo sì che alla domanda sei contento di riprendere la scuola ci sia una risposta positiva perché si prevede una partecipazione attiva.
Allora si potrà dire: “Evviva la scuola!”.

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