domenica, maggio 08, 2011

 

Sai Baba

Nell'ultimo numero de il Caffè Franco Zambelloni, in questa pagina, parlava del Sai Baba. Io già pensavo di dedicargli una mia Etic(hett)a. Come mai - si chiederà qualcuno - l'hai forse conosciuto personalmente? No, ma ne ho sentito parlare da alcuni suoi estimatori ticinesi e ciò che mi ha sempre fatto specie nei loro discorsi è il fatto che Sai Baba non faceva proselitismo per le sue idee religiose, ma esortava a non staccarsi dalla propria. Uno di questi ammiratori mi disse che gli portò dei miei libri religiosi; il personaggio li prese in mano e poi esortò l'offerente a seguire gli insegnamenti che vi erano scritti. Questo dimostra un'apertura che noi chiameremmo ecumenica, perché solo se le religioni conducono a Dio (in qualsiasi modo sia creduto e chiamato) sono strade di elevazione spirituale.
Oggi assistiamo ad una recrudescenza persecutoria nei riguardi del cristianesimo da parte di gruppi estremisti islamici. La cosa più sbagliata è rispondere odio per odio, e ciò per diversi motivi. Innanzitutto perché Gesù ci ha insegnato di porgere l'altra guancia, esortazione paradossale, che ci insegna di non rispondere violenza con violenza creando un circolo vizioso. Inoltre non dobbiamo dimenticare che anche i cristiani sono stati persecutori di fedeli d'altre religioni. Infine è proprio compito del cristianesimo, che predica la pace e l'amore, dover dare esempio e testimonianza di queste virtù.
Vi è un altro aspetto in Sai Baba che mi ha fatto piacere: il suo amore per San Francesco d'Assisi. Mi fu riferito che fra le diverse opere d'arte conservate nei suoi palazzi, vi sono rappresentazioni di questo santo. La cosa non mi stupisce perché fra alti spiriti l'attrazione spirituale per san Francesco è forte. Sai Baba sarà diventato suo ammiratore perché avrà condiviso il messaggio di "Pace e Bene", forse anche perché si è presentato al Sultano Melek el Kamel senza tentare la sua conversione, ma unicamente chiedendo non belligeranza verso gli invasori crociati. Mi unisco a tutti i seguaci ticinesi di questo Maestro partecipando al loro lutto, esortandoli a non abbandonare il loro cristianesimo, ma ad arricchirlo con i suoi insegnamenti spirituali.

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