domenica, maggio 15, 2011

 

Gesù ebreo

La settimana scorsa ho pubblicato, su un quotidiano locale, un articolo sul mio attaccamento al Vecchio Testamento biblico e la mia ammirazione per la fede ebraica. Come spesso capita, i miei scritti suscitano reazioni, questa volta una positiva che - eccezionalmente - voglio usare come etic(hett)a per continuare a ribadire, non solo la fede comune in un unico Dio, ma anche l'interesse per la sua Parola e la missione di pace che ebrei e cristiani devono portare nel mondo. Il signor Elio Bollag, noto rappresentante della Comunità Ebraica Ticinese, mi ha scritto:
"Sono rallegrato, ma non ne sono sorpreso, per aver con molta delicatezza, spezzato una lancia per gli ebrei, come dal suo articolo su "laRegioneTicino" di sabato 7 maggio. Non sorpreso, perché da quando ci conosciamo, ho sempre notato una simpatia per la religione di Gesù e la mia, dovuta sicuramente alla sua profonda conoscenza di biblista. Infatti è solo l'ignoranza e una politica fanatica che provocano l'antisemitismo di cui soffre gran parte del mondo.
Leggendo con attenzione il suo scritto, mi permetto di credere che sia pure il suo ultimo viaggio in Israele che le ha dato il coraggio, devo dire il coraggio, di portare sulla carta pensieri che un membro del clero a volte si trattiene dall'esprimere, tipo "il cristiano ha bisogno dell'ebreo senza che sia vero il contrario".
È da tempo che rifletto che sarebbe utile per un vero dialogo tra le nostre religioni, il portare alla luce dettagli sulla base ebraica del cristianesimo, che Gesù pregava seguendo il precetto dei filatteri, che mangiava solo le vivande e le carni permesse dalla Tora e che osservava il Sabato come ogni ebreo osservante di oggi. La ringrazio di cuore per aver sottoposto le sue parole alla lettura dei suoi fedeli e a chi non sa cosa sia un Gesù ebreo".

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