domenica, febbraio 13, 2011

 

Vale, valete

In molti paesi già impazza il carnevale. Non ho nulla contro questo periodo di feste e divertimenti, basta che il tutto rimanga nel rispetto della propria ed altrui persona. Parafrasando il detto evangelico, potremmo dire: "Rispetterai il prossimo come te stesso". Ma prima te stesso. Ci sono persone che per carnevale si rovinano con l'alcool ed interminabili banchetti; nemmeno la preoccupazione della linea le trattiene: "Faremo dieta in Quaresima" dicono, ma di solito non mantengono il proposito. Ma il rispetto deve essere esteso anche (vorrei dire soprattutto) agli altri e qui entrano in gioco le manifestazioni di violenza, anche sessuale. All'insegna del detto popolare "A carnevale ogni scherzo vale", vi sono individui (non oso chiamarli persone) che si lasciano andare ad atti violenti e che abusano di quei giorni per manifestare, attraverso parole e gesti, la propria incapacità di controllo anche in quella sfera più intima che è la sessualità. Sembra che questi individui abbiano sposato le teorie esposte quindici giorni fa da un lettore/scrittore di queste pagine dove, oltre a frecciate contro la morale sessuale inculcata dalla Chiesa (sono il primo ad ammettere che è stata spesso troppo severa), ha esortato a fare ciò che si vuole anche in questo campo, usando i sensi con assoluta libertà; forse sarebbe bene adoperarli con responsabilità.
Alcuni miei lettori non sanno l'origine del carnevale; per alcuni significa la "carne vale", cioè è il tempo delle abbuffate di carne, ecco perché al nome dei giorni settimanali si aggiunge l'aggettivo "grasso" (ad esempio: giovedì grasso). Per altri significa "via la carne" in quanto precede la Quaresima tempo, una volta, "di magro e di digiuno".
Vi è anche chi si domanda perché nel nostro paese, in zone con il rito liturgico romano, il carnevale termina il martedì sera, mentre nelle zone con rito ambrosiano si prolunga fino al sabato sera. Per i "romani" la Quaresima termina la domenica delle Palme, per gli ambrosiani il mercoledì santo.

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