domenica, gennaio 16, 2011

 

Universale

Anche se le feste natalizie sono passate, continuano a suscitare interesse i presepi esposti nella chiesa del Sacro Cuore di Bellinzona, nella quale domenica 30 gennaio alle ore 16.00 vi sarà la premiazione del "Concorso presepi" organizzato dal Giornale del Popolo. Dopo quella data anche la rassegna bellinzonese sarà chiusa.
Perché tanto interesse da muovere persone da tutto il Ticino e dalla vicina Italia a visitarla? Potremmo rispondere con una frase gastronomica: ce n'è per tutti i gusti. Dai presepi costruiti da adulti, a presepi allestiti da bambini, presepi molto grandi o piccolissimi, presepi tradizionali e presepi polemici. Fra questi vorrei ricordare quello che mette a confronto un'accozzaglia di Babbi Natale con un'ordinata processione di pastori a Gesù Bambino, o quello in cui viene ricordato il tentativo di esclusione del "diverso", il pellerossa straniero o la pecora nera, ai quali si tenta di impedire l'accesso alla culla del neonato. Ma vi sono anche i presepi che rappresentano ambienti locali ricostruiti con precisione, uno in Toscana e uno a Bellinzona con la vecchia strada acciottolata e la Piazza del Sole con il castello. Il primo presepe a sinistra entrando in chiesa è di profondo significato: il confronto della caotica e violenta città dell'uomo con la serena e pacifica città di Dio (Betlemme), seguito da un presepe molto fine che porta il titolo: "la Sacra famiglia tra le nostre famiglie". Due presepi sono di artigiani locali, scolpiti in legno. Un altro, "Gesù nasce in tutti i continenti" è opera dei ragazzi che frequentano il catechismo continuato della nostra Comunità. Infine vi è un grande gruppo, una scultura regalata da un artista ticinese sulla quale mi soffermerò nella prossima etic(hett)a.
Qualcuno potrà chiedersi: perché nella chiesa del Sacro Cuore i presepi rimangono esposti anche dopo l'Epifania mentre nelle altre chiese vale il detto "l'Epifania tutte le feste (ed anche i presepi) le porta via?". Per permettere anche a chi durante le feste natalizie è andato in vacanza (specie famiglie immigrate) di poterli ammirare e perché diversi catechisti, delle scuole cittadine, possano fare una lezione di religione davanti ai presepi.

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