domenica, novembre 14, 2010

 

Progetto di vita

Abbiamo promesso di continuare il discorso sulle crisi matrimoniali e sulle cause che possono portare una unione coniugale al divorzio. Non mancano difficoltà generate da stress lavorativi; ci sono delle giovani coppie che, per comperare un appartamento o costruirsi una casa, fanno debiti altissimi, per cui la moglie deve lavorare. Se arriva un figlio, quest'ultima per un momento cessa il lavoro, ma poi deve riprendere per pagare interessi e mutui, il solo stipendio del marito non basta; la donna viene così sottoposta ad un duplice lavoro, quello di casalinga-madre e quello di impiegata o operaia. Non sempre il marito comprende questo accumulo di fatica, al quale segue spesso trascuratezza nell'aspetto per cui, invece di aiutare, si accontenta di portare a casa lo stipendio ma non mette minimamente mano al lavoro domestico. Da qui partono tensioni e difficoltà coi figli che spesso vengono trascurati; situazioni che a lungo andare diventano insopportabili e sfociano in rotture matrimoniali.
Coloro che vivono una dimensione etica e religiosa sono capaci di premunirsi contro questi pericoli. E chi fonda la propria famiglia sulla fedeltà matrimoniale richiesta dal cristianesimo, è capace di camminare insieme anche su una via cosparsa di sacrifici. Non perché sono persone o coppie masochiste, ma perché ritengono che il mantenere le promesse fatte sia un dovere e rispettare il sacramento del matrimonio sia un impegno sacro. Ma anche chi non ha una dimensione religiosa ma un forte senso etico e un rispetto per le promesse fatte e le responsabilità assunte è generalmente più attento ai problemi che possono insorgere nella coppia. Lavorando, da quasi cinquant'anni, in questo campo vi posso assicurare che non ho mai visto un divorzio che non abbia portato con sè dei dolori e alle volte, purtroppo, delle tragedie.

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