domenica, luglio 25, 2010

 

Regno dei cieli

Nel vangelo vi è un’espressione importantissima quasi sempre dimenticata: il “Regno di Dio” o il “Regno dei cieli”. Di cosa si tratta? Di quella società nuova, giusta, vera, amorevole che Gesù è venuto a fondare sulla terra. Non per nulla introduce il suo discorso programmatico dicendo: “Beati i poveri perché di voi è il Regno dei cieli” e tutte le altre beatitudini sviluppano questa. Questo Regno divino o/e celeste non è una monarchia che verrà dopo la vita terrena, è una società, già predetta dai profeti, annunciata imminente da Giovanni Battista, inaugurata da Gesù e deve incominciare sulla terra per aver poi l’esplosione nei cieli. Ho detto che questa è una frase importante se pensiamo che appare 122 volte nei vangeli di cui 90 sulle labbra di Gesù, per il quale il “Regno di Dio” è la cosa più importante. E’ il termine ultimo, la sua causa, lo scopo della sua vita, il fine della sua predicazione; possiamo addirittura dire che Gesù non predicò se stesso, ma si mise a servizio del Regno. Purtroppo quest’oggi questo “Regno di Dio”, così spesso citato nel vangelo, o non è conosciuto, o è rilegato in cieli nebulosi al di là da venire o peggio ancora è identificato nella Chiesa. Qualche maligno ha scritto: Gesù ha predicato il Regno, dopo la sua risurrezione e comparsa la Chiesa. Qual è il rapporto tra “Regno di Dio” e la Chiesa se quest’ultima non è in modo assoluto il Regno?
La Chiesa dovrebbe essere oggi l’insieme di persone fedeli alla sequela di Cristo che cercano di realizzare il “Regno dei cieli” già qui sulla terra. In questo senso la Chiesa è importante e se nella stessa manca la testimonianza del Regno diventa una pura istituzione come tante altre. Se la Chiesa non è il “Regno di Dio”, vuol dire che questo Regno può esistere anche fuori dalla Chiesa, anzi fuori dalla stessa religione cristiana. I vangeli in merito sono estremamente chiari specialmente quella pagina di Matteo dove il Regno è il premio per tutti coloro che non hanno conosciuto il Cristo, eppure si sono comportati secondo i suoi insegnamenti verso i derelitti: “Venite benedetti dal Padre mio nel Regno che fin dall’eternità Egli vi ha preparato”.

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