domenica, aprile 18, 2010
Attualità dei Comandamenti
“Non desiderare la donna (o l’uomo) d’altri”, e se sei sposato, trovando una persona sul lavoro che ti piace, non tradire la persona alla quale sei legato.
“Non dire falsa testimonianza”. Non mentire sul tuo stato e non dire che il rapporto è chiuso con tua moglie quando è incinta da pochi mesi, ingannando la persona di cui ti sei innamorato.
“Onora tuo padre e tua madre”, ma anche i genitori onorino se stessi, e se un figlio o una figlia ti porta in casa un uomo (donna) sposato, falli riflettere sulle sue responsabilità e non accettare perché persona carina, buon lavoratore e loro sono “innamoratissimi”.
“Non rubare” ad un altro il proprio marito o la propria moglie. A due figli – uno non ancora nato – non rubare il proprio padre.
“Non commettere adulterio”. Il Comandamento si commenta da sé.
“Non ammazzare”, perché la vita è sacra, più sacra ancora quando si tratta di due vite delle quali una è strettamente dipendente dall’altro.
Se questi ed altri comandamenti fossero stati osservati, per una giovane moglie e madre, Obino non sarebbe diventato un tragico obitorio.
Non giudico. Ho compassione (nel senso etimologico della parola: patisco con tutti gli attori diretti e indiretti di questo dramma), ma vorrei ricordare ciò che scrisse Kieslowski presentando il suo Decalogo: “I Comandamenti, per i credenti ed anche per gli atei, se oggi non vengono osservati, possono portare ai più efferati delitti”.
“Non dire falsa testimonianza”. Non mentire sul tuo stato e non dire che il rapporto è chiuso con tua moglie quando è incinta da pochi mesi, ingannando la persona di cui ti sei innamorato.
“Onora tuo padre e tua madre”, ma anche i genitori onorino se stessi, e se un figlio o una figlia ti porta in casa un uomo (donna) sposato, falli riflettere sulle sue responsabilità e non accettare perché persona carina, buon lavoratore e loro sono “innamoratissimi”.
“Non rubare” ad un altro il proprio marito o la propria moglie. A due figli – uno non ancora nato – non rubare il proprio padre.
“Non commettere adulterio”. Il Comandamento si commenta da sé.
“Non ammazzare”, perché la vita è sacra, più sacra ancora quando si tratta di due vite delle quali una è strettamente dipendente dall’altro.
Se questi ed altri comandamenti fossero stati osservati, per una giovane moglie e madre, Obino non sarebbe diventato un tragico obitorio.
Non giudico. Ho compassione (nel senso etimologico della parola: patisco con tutti gli attori diretti e indiretti di questo dramma), ma vorrei ricordare ciò che scrisse Kieslowski presentando il suo Decalogo: “I Comandamenti, per i credenti ed anche per gli atei, se oggi non vengono osservati, possono portare ai più efferati delitti”.
Etichette: attualità, comandamenti, Obino