domenica, novembre 08, 2009

 

Prepararsi al Natale

I negozi stanno esponendo il materiale natalizio. I commercianti hanno le loro ragioni; se non sfruttano l’occasione del Natale per risollevarsi da una crisi economica che, malgrado tutto, continua e li penalizza, difficilmente potrebbero trovare un altro tempo dell’anno per loro così favorevole. Basta che non esagerino, e che abbiano il buon gusto di presentare come doni cose intelligenti e, per conto mio, lascino dove è nato Babbo Natale e tutti i suoi accoliti che, con il mistero della festa che i cristiani celebrano il 25 dicembre, non c’entrano per nulla. Nella nostra tradizione abbiamo altri segni natalizi che devono essere rivalutati e rispettati; parlo soprattutto dei presepi. Qualche anno fa, non molti per la verità, era nata una forte polemica aizzata da chi sosteneva che bisognava cessare di costruire presepi in nome del rispetto dovuto ad altre religioni. Fu un vero boomerang, sia in Italia, ma anche nel Ticino, si videro rifiorire dei presepi eccezionali. Addirittura si crearono dei corsi per insegnare la costruzione di questi piccoli o grandi manufatti che ricordano la nascita del Signore. Presso il nostro Centro di Spazio Aperto ne verrà organizzato uno nel prossimo fine settimana del 14/15 novembre. Già l’anno scorso abbiamo avuto questa iniziativa, ben frequentata, e i risultati si sono visti. Per esempio nella nostra chiesa del Sacro Cuore di Bellinzona dove da diversi anni vengono esposti dai 30 e 40 presepi, si sono realizzate delle costruzioni molto belle, ricche di significato, che spingono alla riflessione e danno un senso di maggior spiritualità al mistero natalizio.
A Natale non devono prepararsi soltanto i commercianti, ma anche i singoli cristiani. Ecco perché da qualche anno organizzo una serata per aiutare docenti e genitori a spiegare il mistero natalizio ai bambini. La prossima sarà tenuta lunedì 30 novembre alle ore 20.30 al Centro Spazio Aperto di Bellinzona. Ma che cosa si spiega in questa serata? Prima di tutto il senso del Natale, i personaggi che danno vita a questa festa, dalla Sacra Famiglia fino al bue e all’asino nella grotta, ai pastori e ai magi. Ma anche il significato di altre tradizioni, per esempio, dell’albero di Natale. Soprattutto si cerca di discutere insieme come è possibile vivere questa festa senza ridurla a un lauto pranzo e a uno scambio di doni. Questi dovrebbero sempre essere un segno di riconoscenza, purtroppo, qualche volta, possono diventare anche un ricatto. Penso ai doni che certi genitori divisi offrono ai loro bambini per rendersi materialmente presenti quando fisicamente sono assolutamente assenti, se non assenti anche affettivamente. Se il Natale se vuol essere una festa di gioia e di pace deve essere da tutti preparato per viverlo nella sua pienezza.

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