domenica, ottobre 04, 2009

 

San Francesco, ancor oggi affascinante.

Oggi, 4 ottobre, si celebra la festa di San Francesco d’Assisi. Giò Rezzonico, ultimamente sul suo settimanale "Il Caffè", ha parlato di Assisi e di una visita che abbiamo fatto assieme, in questa città Umbra, con alcuni industriali svizzeri. Mi era stato chiesto di fare da guida e l’ho fatto volentieri.
Qualcuno potrà chiedere: che fascino può avere per degli industriali la città di Francesco?
Evidentemente Francesco d’Assisi è un santo universale, riconosciuto come uomo importante da tutte le religioni e, perché no, da tutte le professioni. Ritengo che in questo momento di crisi economica possa esercitare un fascino particolare per chi si dedica all’industria e all’economia. Francesco è un santo essenziale, nella sua vita ha saputo mettere su una scala ben ordinata i valori profondi che l’uomo deve coltivare: in alto lo spirito, a mezza scala l’uomo con tutte le sue esigenze, in basso i beni materiali che possono soddisfare queste esigenze. Francesco non disprezza nessuno, accoglie tutti; egli stesso aveva percorso i vari strati della vita sociale. Figlio di mercanti, aveva esercitato questa professione paterna anche se le visioni di molti poveri e mendicanti lo portarono a devolvere loro una parte dei proventi della vendita di stoffe. Tentò l’avventura della guerra, per diventare un nobile, ma anche quel momento fu di breve durata perché la visione di Spoleto gli fece comprendere che era più importante servire “Il Signore” che non “i signori”, soprattutto se armati. Infine Francesco si dedicò a Dio e a coloro che sono i più vicini rappresentanti di Dio: i poveri, gli ammalati, specie i lebbrosi. Attraverso questo servizio salì lentamente i vari gradini della scala sopra nominata per raggiungere un’alta spiritualità. Ecco perché io credo che anche nel mondo dell’economia, dell’industria e delle comunicazioni, oggi sia importante mantenere questa graduatoria, cioè interessarsi dello spirito, inteso anche come cultura, ma soprattutto come sincerità, verità e giustizia. È giusto interessarsi anche dei mezzi economici, insistendo perché siano equamente distribuiti e non diventino mezzi abbondanti per alcuni e insufficienti per altri. Ecco perché con Giò e i suoi amici abbiamo vissuto dei momenti di spiritualità secondo le varie religioni a cui queste persone appartengono, nonché momenti culturali, ammirando le stupende opere di architettura e di pittura che arricchiscono questa piccola città Umbra.

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