domenica, maggio 17, 2009

 

Comunicazione, che faccia rima con educazione.

Ci sono delle scoperte che sono utilissime, ma che possono nascondere dei pericoli; fra molte le e-mail. La facilità con la quale si può comunicare con questo mezzo, si può tradurre nella velocità con la quale si "buttano giù" le proprie idee.
Inoltre, si cerca naturalmente di ridurre al massimo le parole; nascono così frasi non terminate, sintassi sbagliate, dialettismi frequenti. Mancano evidentemente quei convenevoli che "ornano" una lettera, si va al "sodo", dando a questa espressione un connotato di disarmante semplicità. Non vorrei, ma so che capita, che anche l'educazione potesse diventare vittima di questo metodo veloce di comunicazione. È più facile mandare parolacce ed insulti via e-mail che non prendere carta e penna per scriverli. Battere i tasti di computer è veloce e non c'è il tempo per la riflessione.
Il copia-incolla poi... completa il quadro delle nuove possibilità.
I nostri ragazzi, tra e-mail e messaggini telefonici, perdono sempre più la capacità di scrivere. Se confronto i giovani d'oggi con gli allievi delle scuole superiori degli anni '60, noto questa diminuita capacità. Fortunatamente ci sono delle eccezioni, eccellenti scrittori in erba anche premiati. Purtroppo, è il caso di dirlo, l'eccezione conferma la regola. Per scrivere bene bisogna leggere ed esercitarsi con carta e penna; purtroppo, complici le ore passate davanti alla televisione, incombe l'abbandono della lettura. C'è da riflettere. Perché dico questo? Perché se una volta bastava insegnare a leggere e a scrivere, oggi bisogna impegnarsi ad educare all'uso dei nuovi mezzi di comunicazione: televisione innanzitutto, telefonini ma anche e-mail. Chi lo fa? Sarà utile che i genitori si persuadano della necessità di educare i figli all'uso di questi mezzi di comunicazione.

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