domenica, gennaio 18, 2009

 

Politica di casa nostra

Un giornale locale che settimanalmente fa un’inchiesta fra i suoi lettori ha chiesto loro di dare un voto di fine anno al Consiglio di Stato. Risultato: per il 48% è un organo insufficiente, per il 34% è sufficiente e per il 18% è buono. Sommando le due ultime percentuali il nostro Esecutivo è approvato da poco più della metà (54%) dei cittadini. Non ho nulla da chiedere al consiglio di Stato e non ho nulla da farmi perdonare, ma quel 54% mi sembra un po’ scarso. È facile governare quando le casse sono piene, difficile in tempo di crisi. L’anno scorso appena il governo ha parlato di contenimenti finanziari, tutti quelli che ne sarebbero stati toccati hanno lanciato i propri lai. Non c’è settore che dica: “La crisi c’è (forse è appena iniziata) facciamo tutti qualche sacrificio”. Quasi tutti invece dicono: “Perché proprio a me chiede doni sacrifici, inizino gli altri”.
Capisco quindi un Esecutivo che quando tenta di “eseguire” si trova criticato; una maggiore collaborazione e comprensione non guasterebbe.
Con questo non darei al nostro governo un 6 tondo, tondo. Qualche tentennamento lo si nota. Qualche paura partitica non manca; scontentare i grandi capi del proprio schieramento è sempre difficile. Qualche debolezza verso potenti funzionari dell’amministrazione la si tocca con mano, con lo svantaggio di rafforzare la burocrazia e indebolire la politica.
Ma da qui ad essere avari di un consenso che dovrebbe segnalare stima e riconoscenza ne corre. A meno che anche questa scarsa approvazione sia effetto di quella deleteria manovra di beffeggiamento che un partito capacissimo di legare con la parte più qualunquista del paese sta potando impunemente avanti: Possibile che gli altri partiti non reagiscono con forza all’inquinamento etico di questi denigratori? È utile che i mezzi di comunicazione mettono troppo spesso in risalto la loro maleducazione facendo il loro gioco? Un prolungato silenzio di fronte alle provocazioni spegnerebbe quegli spiriti poco amanti del Paese e delle sue autorità.

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