domenica, dicembre 21, 2008

 

Natali di Gesù

La Notte di Natale le chiese si riempiranno di fedeli. Anche durante il giorno di Natale di solito arrivano tanti bambini, sia alle funzioni, ma soprattutto a vedere i presepi. C’è un risveglio di fede? Penso di poter onestamente rispondere di no. C’è la continuazione di una tradizione che vuol segnare con atti religiosi questa festività, la più sentita dell’anno. Per questo certi parroci si arrabbiano e, durante la Messa di mezzanotte, nelle omelie natalizie se la prendono con quei cristiani che vanno a Messa soltanto per Natale. Personalmente faccio esattamente il contrario, mi congratulo con loro, perché segnalano questa festa con la frequentazione della Chiesa anche se, aggiungo, sarebbe bello se lo facessero qualche altra volta durante l’anno. Prendersela con chi va a Messa soltanto per Natale è spegnere il lumicino fumigante, cosa che Gesù ci ha insegnato di non fare, è tagliare dei fili che esistono ancora e questo taglio potrebbe essere irreversibile e creare un allontanamento totale dalla Chiesa. È meglio incoraggiare, augurare a loro che il Natale porti ad una riflessione, a un cristianesimo meno di tradizione e più di convinzione.
Qualcuno mi dirà: “Ma perché è così importante andare a Messa!”. Rispondo per i cattolici, ma la mia risposta va per tutte le religioni cristiane. Le celebrazioni domenicali raggruppano in sé ciò che è stato Gesù. Lui è stato un Maestro e, durante queste celebrazioni cattoliche, protestanti, ortodosse si legge la parola di Dio, la si spiega, cioè si ascolta ancora una volta questo Maestro che ci dà lezioni di vita. Gesù ha formato una comunità con i suoi discepoli e li ha esortati ad amarsi l’un l’altro come lui ha amato i suoi, e le celebrazioni cristiane domenicali sono un atto di comunità e dovrebbero essere un atto di amore soprattutto verso le persone più bisognose che dentro la comunità dovrebbero poter trovare una famiglia; penso soprattutto a quelle famiglie divise, separate o divorziate che non hanno più dentro se stesse il calore di una comunità viva e sincera. È da augurarsi che trovino questa comunità nelle loro Chiese. Gesù è stato un santificatore e nelle celebrazioni domenicali si prega, si ricevono i sacramenti, cioè ci si santifica, si chiede a Dio la grazia di essere migliori, si apre il proprio cuore a quei doni divini che rendono la vita più spirituale e rallentano il materialismo avanzante nella nostra società. Ecco perché è importante frequentare questi momenti di spiritualità e chi lo fa soltanto per Natale non deve essere redarguito, ma deve essere aiutato a ripetere più spesso un gesto tanto necessario all’uomo di oggi.

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