domenica, novembre 02, 2008

 

Giorno dei morti

Oggi giorno dei morti, ne approfitto per denunciare un lutto non rispettato, dei morti non onorati durante l’ultima olimpiade. Inizio dicendo chiaramente che sono stati tenuti in una nazione che sarà un modello nell’organizzare, ma non nel rispettare i diritti umani. Ora però vengono fuori le pecche etico-morali e, sono certo, malgrado la sabbia con la quale si cercheranno di coprirle, spunteranno ugualmente.
A dar man forte ai cinesi ci hanno pensato anche gli organizzatori dell’avvenimento. Mi riferisco alla proibizione di celebrare il lutto per i 150 morti della sciagura aerea spagnola avvenuta in quei giorni. Alla squadra iberica fu proibito portare il lutto, cosa che si permette ad una squadra di calcio in qualsiasi occasione luttuosa. Fu pure proibito di lasciare la bandiera spagnola a mezz’asta. Che fastidio avrebbe dato ai signori dell’organizzazione una fascia nera (supposto che il lutto sia manifestato in quel modo) sul braccio degli sportivi di una nazione così duramente colpita. Che fastidio dava una bandiera a mezz’asta? Forse rompeva la simmetria? E 150 vite umane non valevano questa rottura?
Lo sport è bello, ma come tante altre cose, istituzioni, organizzazioni, competizioni, ha il rovescio della medaglia. Questo rovescio ha un nome solo: mancanza di rispetto per l’uomo, per le sue vite (doping), per i suoi sentimenti, (lutto). Pensate anche alla violenza negli stadi e alle disposizioni prese in Italia per combatterla proibendo le trasferte dei supporti più esagitati. Purtroppo qualche avvisaglia è apparsa anche da noi. Lo sport è bello se rimane sport e non lotta. Ma l’uomo è più forte dello sport violento e c’è da augurarsi che riesca a far emergere l’aspetto ludico e non quello solo competitivo.

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