domenica, novembre 09, 2008

 

America...

Dire che sono entusiasta per l’ elezione di Barack Obama è troppo, ma posso dire che sono contento. Primo, perché è la vittoria di un partito che è meno peggio di quello che ha governato finora; secondo, perché ha promesso - e speriamo che mantenga - il ritiro delle truppe dal Medio Oriente, dando esempio ed incentivo ad altre nazioni di fare altrettanto, ma soprattutto perché è una vittoria contro l’antirazzismo che accarezza, anzi fomenta, idee sulla supremazia della razza bianca su quella di colore. C’è solo da sperare che possa governare e che, quelle forze che hanno già macchiato l’America di sangue presidenziale e di leader di colore, non lo “facciano fuori”.
Chi mi sta leggendo forse avrà l’impressione che, alla frase iniziale di non esultanza, in me si aggiunga anche una frase di paura. È vero, ma vi è un altro sentimento che da tempo si sviluppa e che non chiamerei anti-americanismo, ma relativa presa di distanza da tutto quello che viene importato dagli Stati Uniti. Di zavorra da quel Paese ne importiamo molta. Si pensi solo al lessico: ci sono persone che non sanno dire una frase senza infarcirla di termini anglo-americani. I cibi: noi, che possiamo vantarci di una gastronomia italiana di tutto rispetto, permettiamo ai nostri ragazzi di rimpinzarsi di hamburger nei fast food.
Ma l’ultima novità, certamente peggiore, affettivamente dissacrante, è la festa di Halloween. La si celebra per i santi e morti. Questo accostamento streghe e morti è la peggiore americanata che si conosca e mi pare di pessimo gusto l’iniziativa di un gruppo di genitori di organizzare una festa di Halloween per aiutare dei bambini ammalati. Ancora una volta il fine non giustifica i mezzi. I bambini infermi hanno bisogno di un aiuto dato col sorriso e non con il sogghigno delle streghe.

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