domenica, ottobre 05, 2008

 

Etica, eecologia

La scorsa settimana sono stato con un gruppo a Compostela al celebre santuario di San Giacomo. Tutto il programma ha funzionato bene, abbiamo raggiunto quella storica meta parte in pulmann e in parte con parecchi chilometri giornalieri a piedi.
Sono ritornato dopo una decina d’anni a San Giacomo e l’ho fatto volentieri perché sto approfondendo la storia degli inizi del cristianesimo, dove le figure degli apostoli sono emergenti, sia se si considerano i fatti sotto gli aspetti storico-scientifici, sia sotto l’angolatura teologico-apologetica.
La domenica prima di partire, nella chiesa del Sacro Cuore a Bellinzona, in occasione della Festa Federale, abbiamo celebrato una funzione ecumenica con i rappresentanti di tutte le chiese cristiane del Ticino. Dopo la celebrazione della liturgia, un bel gruppo di partecipanti si è riunito al Centro Spazio Aperto per approfondire il tema dell’incontro: “Il rispetto del creato”. Siamo stati aiutati dall’On. Dick Marty e da Mario Camani. In chiusura ho fatto osservare che un tema, sul quale tutte le Chiese dovrebbero essere unite e collaborare, è quello ecologico perché tutte devono coltivare la persuasione che la creazione non è stata un atto collocato al punto iniziale della storia, ma è un’azione divina che continua sempre. Attentare alla creazione vuol dire “peccare” contro il piano divino, ostacolare il suo sviluppo. Ho detto anche che Cristo, predicando il Regno di Dio sulla terra, ha investito i suoi testimoni (i membri delle diverse Chiese) di questo impegno, perché al di là delle differenze dogmatico-morali, tutti dobbiamo lottare in favore dell’uomo e del suo ambiente. Solo così renderemo testimonianza di una creazione che continua e di una provvidenza divina che ci chiama a collaborare perché l’opera di Dio, che noi chiamiamo “mondo”, resti veramente tale. Le diverse Chiese cristiane esistenti nel nostro territorio dovrebbero trovare altri temi sui quali impegnarsi e altri momenti nei quali trovarsi. Ridurre gli incontri alla Settimana per l’unità della Chiesa e alla Festa Federale è un po’ formale. Sarebbe forse utile un “osservatorio politico comune” per far sentire la voce su problemi sociali in contrasto col vangelo; il lavoro non mancherebbe.

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