domenica, ottobre 07, 2007

 

Pax et bonum

In questi giorni ho sviluppato una grande ammirazione per i monaci buddisti birmani. Sono usciti dai loro monasteri a piedi nudi, sono andati incontro alla violenza che contestavano, qualcuno ne è stato vittima. Ancora una volta si è avuta una grande dimostrazione che la religione ben intesa, la spiritualità ben motivata, sanno rivelare all’uomo delle forze nascoste che, forse, non pensiamo nemmeno di avere.
Questi uomini ai quali non mi lega il credo, ma lo stato monacale, mi hanno suscitato due figure care. San Francesco del quale abbiamo appena passato la festa liturgica (4 ottobre) che viaggia scalzo sulle strade dell’Umbria e di tutta l’Italia, predicando la pace. Anche lui - amante di questa missione - ha incontrato la violenza, altrimenti non avrebbe potuto dare a Frate Leone l’insegnamento della “Perfetta letizia” che tu provi, non quando sei ricco e potente, osannato e onorato, ma quando per amore di Dio accetti umiliazioni e prove. E sarà sempre lui, il Poverello di Assisi che andrà in Oriente a dissuadere i crociati dal combattere. Siccome questi non lo ascoltano si recherà al campo avverso mussulmano a rischio della vita, ottenendo la promessa che non saranno loro ad attaccare per i primi, ma di difendersi se necessario. Ma prima di Francesco d’Assisi mi sovviene il suo Maestro, e modello Gesù di Nazaret, venuto a portare la pace, e lottare contro la violenza, a sostenere perseguitati e a proclamare beati i costruttori di pace. Gesù, Budda, Francesco, grandi uomini, grandi personalità spirituali che possono (e devono) essere ammirati. Anche coloro che non li considerano capi religiosi, li sappiano imitare come maestri di non violenza, seminatori di pace.

Etichette: , ,


Comments: Posta un commento



<< Home

This page is powered by Blogger. Isn't yours?