domenica, giugno 10, 2007

 

Cultura effimera

Una delle preoccupazioni che mi stanno più a cuore è quella di scegliere i libri che meritano un’ attenta lettura. Non parlo di libri di storia e di bibliografia che già nel titolo e più ancora nel sommario o nell’indice mi dicono subito se trattano di un periodo o di un settore che m’interessa. Parlo di libri di teologia biblica o di psicologia, altri campi nei quali mi diletto e che generano una quantità impressionante di studi o di saggi e che domandano delle scelte oculate. In questo periodo pre-vacanza la preoccupazione della selezione è più viva, ho già scelto qualche libro e ne sto visionando altri. Ritengo che occupare il tempo un po’ più libero dell’estate, per leggere e così arricchirsi culturalmente e spiritualmente, sia importante. Mi fanno compassione quelle persone che sprecano il loro tempo ai monti e al mare nutrendosi solo di settimanali scandalistici, così da diventare esperti nelle vicende sentimentali dei vip del momento.
Purtroppo l’impegno di leggere per arricchirsi è diventato vittima dell'invadenza televisiva. Ci sono persone che non si portano in vacanza libri, ma il piccolo televisore da collocare vicino al proprio ombrellone in spiaggia o alla propria sdraio in montagna. Per costoro l’unica carta stampata di riferimento è qualsiasi radio-programma e, se oltre all’elenco delle trasmissioni, porta anche racconti piccanti, scappatelle dei propri beniamini, amorazzi di divi e dive, quel giornale, diventa il manuale indispensabile per alimentare il proprio cervello. Oggi poi vi è il telefonino che fa da televisore, col quale si può entrare in internet e così sapere tutto e vedere tutto; quell’aggeggio diventa indispensabile per alimentare la propria incultura. Che tristezza!

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