domenica, maggio 06, 2007

 

Se telefonando

Ce l’avete col telefonino? Non sia mai. Trasmette la voce degli angeli.
Treno Bellinzona-Locarno, ore 18.00 di un giorno di marzo. Ragazza sui 16-18 anni (si saprà che ha meno di diciotto) seduta nello scompartimento accanto al mio. Altre 3 o 4 persone sul vagone. La ragazza prima di salire era avvinghiata ad un suo coetaneo sul marciapiede. Baci e abbracci a non finire. Sembrano innamoratissimi. Siccome occupano i gradini del vagone li prego di spostarsi perché possa salire. Mi guardano un po’ meravigliati (li ho disturbati), io sorrido loro. Mi fanno tenerezza i ragazzi innamorati, lui poi deve avere un problema alle gambe.
La ragazza dopo un po’ sale, lui rimane a Bellinzona. Appena parte il treno la giovane telefona. Evidentemente non so cosa dice la voce dell’interlocutore/rice. Alcune frasi le posso ricostruire dalle risposte.
- Ciao, ciao (come vai)
- Sono rintronata, ho dormito fino alle 15. Questa mattina sono andato a casa alle 5.
- Eravamo in tanti. Hanno portato tre litri di vodka. Ci siamo tutti ubriacati. Gli altri hanno fumato delle canne. Io no.
- Si sono sparsi per il locale. Io sono andata al cesso con il ragazzo di mia sorella. Poi è entrata mia sorella perché avevamo dimenticato di chiudere la porta. Eravamo per terra. Si è arrabbiata.
- Il suo ragazzo ha detto che non era niente. Voleva provare anche con me. Mia sorella gli ha perdonato. E lui questa notte ci ha invitate a casa sua.
- Mia madre mi lascia andare perché c’è mia sorella.
- Prima andremo al... Si ubriacheranno tutti. Io devo essere forte. Sono ancora intontita.
- Si, mi lasciano entrare, e poi sulla carta d’identità ho un anno di più.
- Si, si, chi sa che bello... Mia sorella dice che è bravo. Adesso vado a casa a cambiarmi. Cosa devo mettere secondo te?...
- Naturalmente, ne ho una cortissima.
- Oggi sono stata a... trovare un mio amico che è appena tornato dall’ospedale. È uno scemo. È caduto dal balcone, ha rotto le gambe. Non abbiamo potuto fare niente. Mi ha accompagnata alla stazione.
La ragazza si alza, s’allontana per scendere. È arrivata alla stazione di sua destinazione. Non si sente più cosa dice. Una signora nello scompartimento davanti mi guarda e scrolla la testa. Ogni commento è inutile!

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