domenica, giugno 11, 2006

 

Più luce

Etic(hett)a da "il c@ffè", 11 giugno 2006

Penso che a nessuno sia passato inosservato il fatto che nelle scorse settimane nel Ticino ci sia stata un impennata di suicidi, soprattutto fra i giovani. Prima di chiederci quali possono essere le cause vorrei fare la constatazione seguente.
Parlando con dei giovani che conoscevano un suicida perché loro compagno, invece di sentire parole di rincrescimento e leggere sui loro volti segni di lutto, mi sono sentito dire con freddezza: “Ormai fra noi giovani è una moda”. Spero che questa frase sia una difesa - sebbene maldestra - di sentimenti totalmente diversi.
In merito alle cause so benissimo che è difficile scoprirle. Ci sono studi approfonditi, una letteratura specialistica in merito. Ma alcune considerazioni si possono fare. I suicidi sono più frequenti là dove la vita è più comoda, dove economicamente manca nulla, dove sono scaduti i valori, primo fra tutti quello della vita stessa. Ovvio, mi direte! Ma non si può minare la vita per motivi futili (chiedere di abortire solo perché si hanno già due figli e quello in arrivo non era programmato) e poi pretendere che ci sia stima della vita stessa. Non si può propagandare l’eutanasia diretta (un modo di auto-determinare l’ora della propria morte) e poi pretendere che i giovani imparino dagli anziani l’amore per la vita. E non parliamo di ciò che si vede nei film, in certi canali televisivi non nostri.
Una piccola ma preziosa ricetta per arginare questa “moda giovanile”; bisogna innanzitutto offrire ai giovani, persone, tempo, spazio per lasciarli discutere sui loro problemi, sulle loro crisi. È quello che, quest’anno, con tre gruppi giovanili, aiutato da generosi animatori volontari abbiamo cercato di fare a Spazio Aperto, ritrovandoci una volta al mese a mangiare la pizza insieme e parlare dei loro problemi, aiutandoli a credere nella vita. È poco, ma è già qualche cosa per combattere quella cultura di morte che ci circonda. Comunque ritengo che la società, e tutte le istituzioni, devono moltiplicare gli sforzi di prevenzione; l’allarme è alto, la necessità urgente! È indispensabile, uniamoci per trovare modi e maniere più adatti.

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