domenica, giugno 25, 2006

 

Chiese del Ticino

Etic(hett)a da "il c@ffè", 25 giugno 2006

Oggi a Mogno in val Lavizzara si celebrano i venti anni della valanga caduta il 25 giugno 1986, e i dieci anni del termine dei lavori di ricostruzione e della consacrazione della Chiesetta progettata da Mario Botta, e consacrata il 23 giugno 1996 dal vescovo Giuseppe Torti.
Quando sentii che l’amico Botta progettava una chiesa a Mogno mi sono chiesto: “Perché costruire una cattedrale nel deserto?”. E per cattedrale non intendevo una sede vescovile o una cattedra di teologia, ma una chiesa di dimensioni anche modeste sebbene di una eloquenza architettonica straordinaria, come Mario Botta prometteva di fare. La chiesa è stata costruita, e Mogno divenne occasione di parecchi mugugni da parte di molti ticinesi, che come me, in un primo tempo, vedevano inopportuna una chiesa bella, e artistica in fondo ad una valle.
La mia però non era una opposizione di principio, era semplicemente un interrogativo aperto che ha avuto al sua risposta quando, dopo alcuni mesi dalla consacrazione, andai con un gruppo di miei parrocchiani e ne fui così entusiasta che, con lo stesso gruppo, vedemmo quasi tutte le altre chiese costruite da Mario Botta. Il mio entusiasmo non era generato soltanto dalla linea architettonica, ma dal profondo significato che questo segno lascia sul territorio vallerano di una delle più discoste regioni del Cantone Ticino. Che nelle nostre città vi siano dei templi molto belli e significativi, pensiamo alla Cattedrale di Lugano, alla Collegiata di Bellinzona, alla Chiesa di San Vittore a Muralto, per citare le chiese delle tre principali città, è cosa ovvia. Perché questi templi sono sorti non soltanto per funzioni religiose, ma per testimoniare la ricchezza e l’operosità dei nostri borghi.
Fortunatamente nel Ticino ci sono dei segni religiosi e piccole chiese e cappelle anche in luoghi più disparati. Per citarne alcune ricordiamo Negrentino in Val di Blenio, Sant'Ambrogio a Chironico in val Leventina, San Bernardo a Montecarasso, nel Bellinzonese. Sono questi segni nascosti che hanno una eloquenza straordinaria perché dicono come le nostre popolazioni, anche di valle e di campagna, hanno visto nella loro religione un’occasione per esprimere il senso architettonico e pittorico artistico. Questa religione che sa essere ispiratrice di simili monumenti è un tesoro che ha disseminato nel nostro territorio altri tesori - tante artistiche chiesette - che meritano quel rispetto e quella considerazione di cui gode la chiesa di Mogno.

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