domenica, maggio 28, 2006

 

Per incontrarsi

Etic(hett)a da "il c@ffè" del 28 maggio 2006

Complice l’età, da uno che riteneva l’automobile un mezzo indispensabile (come l’87% degli svizzeri secondo una recente statistica) sono ritornato all’uso del treno. Prima di tutto lo trovo - per me che spesso viaggio solo - più economico, e con lo stipendio che ricevo (una cifra inferiore a ciò che prende una donna delle pulizie) non è un vantaggio da sottovalutare. Ma quello che più mi fa piacere sono i contatti umani che in treno si allacciano. Evidentemente sono avvantaggiato da una notorietà che mi proviene dai mezzi di comunicazione, comunque sono parecchie le persone che, sedute nello stesso scompartimento o in qualche posto accanto, allacciano discorso. Non si tratta di problemi personali, a meno che lo scompartimento sia vuoto, ma di domande su problemi etici e religiosi. E tante… tante critiche sulla Chiesa, generate dalla persuasione che Chiesa e gerarchia siano la stessa cosa. A mio modesto avviso la gerarchia cattolica dovrebbe preoccuparsi di più di queste critiche, e non ritenerle solo pregiudizi, superficialità, malignità. Ma la gerarchia ha occasione di sentire queste critiche?… Il fatto di essere frate mi avvantaggia, ma credo che sia importante un maggior contatto (extra-ecclesia) fra clero e laicato. Come in certi parlamenti c’è l’ora delle domande (che spesso sono delle critiche), dovrebbe esserci una simile ora anche nella Chiesa, a condizione che sia strutturata in modo tale da invogliare a partecipare anche coloro che non vanno in chiesa. Non si deve credere che chi critica, non ama.
Un modo molto profondo di amare la propria madre è anche quello di farle notare i suoi difetti.
Non posso chiudere questa Etic(hett)a sugli incontri in treno senza denunciare il grande nemico e negatore di questi incontri, strozzatore e ammutolitore di questi colloqui: il telefonino. Ci sono viaggiatori che hanno il coraggio di parlare per mezzo del telefono a molte persone e, per molto tempo, ignorando totalmente chi sta loro accanto e, forse, avrebbe piacere di scambiare qualche parola. Sulla dipendenza anche dai telefonini parlerà il dott. Tazio Carlevaro martedì prossimo alle ore 20.15 al Centro Spazio Aperto di Bellinzona.

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