lunedì, maggio 01, 2006

 

Etic(hett)a da Il Caffè del 30.4.2006

Lo scorso venerdì Santo sono stato contattato da un rappresentante della Comunità Bahá’í esistente nel Ticino, per informarmi della persecuzione scatenata contro i loro fratelli in Iran. Ho accettato molto volentieri di interessarmi del problema, perché tutte le volte che si perseguita chi promuove spiritualità, si continua a perseguitare Colui che è stato uno dei grandi Maestri di spiritualità: Gesù di Nazaret. Perciò, ricordarsi del dolore seminato nel mondo, il giorno del dolore di Cristo, è un dovere anche per chi fa professione di ministro cristiano. E che questa persecuzione sia documentata lo dimostra la dichiarazione de “Il Relatore speciale della Commissione per i Diritti umani sulla libertà di religione delle Nazioni Unite, Asma Jahangir” che in merito scrive:
“Il Relatore speciale è venuto a conoscenza di una lettera confidenziale inviata il 29 ottobre 2005 dal Capo del Comando Generale delle Forze Armate in Iran ad una serie di agenzie governative. La lettera, che è indirizzata al Ministro dell’Informazione, alla Guardia Rivoluzionaria e alle Forze di Polizia, dichiara che il Leader supremo, Ayatollah Khamenei, ha dato ordine al Comando Generale di identificare le persone che aderiscono alla Fede Bahá’í e controllare le loro attività. La lettera prosegue con la richiesta ai destinatari di raccogliere, in maniera altamente confidenziale, qualsiasi informazione sui membri della Fede Bahá’í.
Il Relatore Speciale è preoccupato per l’iniziativa di controllare le attività degli individui semplicemente perché aderiscono ad una religione che differisce dalla religione di Stato. Considera che un tale controllo costituisca un’inaccettabile e non ammissibile interferenza con i diritti dei membri di minoranze religiose. Ha anche espresso preoccupazioni al fatto che le informazioni acquisite in conseguenza a un tale controllo saranno usate come base per un incremento delle persecuzioni e discriminazioni nei confronti degli appartenenti alla fede Bahá’í, in violazione alle leggi internazionali”.

È importante sensibilizzare le coscienze contro questa ennesima violazione della libertà di religione, ma sarebbe importante un appello delle autorità svizzere al governo dell’Iran perché desista nel violare un elementare diritto umano.

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